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Bdsm estremo senza rancore: ecco cos’è questo lato oscuro del sesso

Il BDSM è una pratica che racchiude nel proprio acronimo la moltitudine di situazioni erotiche che è possibile attuare con un partner (Bondage Dominazione Sadismo Masochismo). Lo scopo del BDSM è quello di suscitare piacere attraverso il dolore, l’umiliazione e la sottomissione.

Si pratica immobilizzando il partner attraverso l’utilizzo di svariati oggetti, interrompendone le sue capacità sensoriali per un determinato periodo temporale. In vari siti internet è possibile visionare annunci di dominatori e dominatrici che intendono dedicarsi al BDSM.

Origini

Il BDSM ha origini molto antiche. Le prime testimonianze di sottomissione non sessuale risalgono al XV secolo, in Giappone, dove le corde venivano utilizzate come simbolo di costrizione per i prigionieri da parte di polizia e Samurai.

La pratica iniziò ad avere connotazioni sessuali nel primo dopoguerra, e solo dopo gli anni quaranta ebbe una diffusione su larga scala. Il termine BDSM nacque negli Stati Uniti verso la seconda metà degli anni ’80. Nelle decadi precedenti alcune pellicole cinematografiche e alcuni romanzi avevano già trattato il tema della sottomissione e dell’umiliazione consensuale.

Negli ultimi anni la pratica ha incuriosito un numero sempre maggiore di persone. Secondo le statistiche 1 adulto su 4 ha provato almeno una volta nella vita il BDSM e circa 4 milioni di italiani lo pratica in maniera abituale.

In cosa consiste?

Prima di poter cominciare il gioco di sottomissione, è necessario che i due partner stabiliscano in maniera chiara e precisa i ruoli e il limite massimo raggiungibile. Questo è un passaggio importante per garantire un’esperienza sana, sicura e consensuale. In questa fase viene anche stabilita una parola chiave da utilizzare per interrompere l’atto.

Nel BDSM un partner deve prevalere sull’altro. Il dominatore, in base al proprio genere di appartenenza, prende il nome di “Mistress” o “Master”, mentre il soggetto dominato si chiama “Slave”. È possibile far parte di entrambe le categorie, in questo caso il termine utilizzato è “switch”.

La pratica in se stessa consiste nell’utilizzare delle corde, dei nastri, dei bavagli, o qualsiasi altro oggetto di propria fantasia, per limitare i sensi del partner (per esempio: con il bavaglio si può limitare la vista; con le corde si possono legare gli arti, ecc.). Il fine è quello di generare dolore per produrre una soddisfazione a livello mentale e sessuale.

Per esprimere al massimo il concetto di piacere, l’abbigliamento gioca un ruolo molto importante. Vengono usati principalmente indumenti in lattice e scarpe dotate di tacco, sia per il dominante che per il dominato, da utilizzare anche come mezzo di “tortura”.

Quali tecniche vengono utilizzate?

Sono previste svariate pratiche nel mondo del BDSM e possono essere catalogate in sei diverse categorie:

  • limitazione dei movimenti corporali
  • sospensione su soffitti e muri di parti del corpo
  • divaricazione meccanica o fisica di parti del corpo
  • collegamento a pareti o sostegni di parti del corpo
  • immobilizzazioni totale del corpo per deprivazione sensoriale

Ognuna di queste pratiche vengono messe in atto con variazioni di diverso tipo. Può essere attuata una sottomissione verbale, che consiste nell’ordinare una specifica azione allo schiavo, oppure utilizzare oggetti di sottomissione o tortura come ganci, fruste, camicie di forza e tanto altro.

Per la realizzazione dei bondage è richiesta una conoscenza specifica nella realizzazione di nodi e dislocazione delle corde. In particolare nell’attuazione dell’hishi (in giapponese vuol dire diamante) che consiste in un’intricata sequenza di nodi e corde lungo la parte anteriore del corpo per immobilizzare il busto e il corpo del sottomesso.

Un capitolo a parte merita la tecnica del Breath control (controllo del respiro) che consiste nell’attuare una costrizione provocando un’asfissia controllata. Risulta essere molto pericolosa per i neofiti e può provocare danni cerebrali o perfino la morte.

Identificazione dei ruoli

A volte non è necessario nemmeno esprimersi a parole per determinare i ruoli all’interno del mondo del BDSM. Infatti molto spesso vengono utilizzati dei simboli che identificano in maniera certa la categoria di appartenenza.

Un sottomesso può essere riconosciuto grazie al collare e al cappuccio in testa, simboli inequivocabili che identificano la figura dello schiavo, dotati di cinghie e fibbie da allacciare nella parte posteriore del capo. I dominatori utilizzano un tipo di abbigliamento specifico, costituito da indumenti in pelle di color nero, adatti per l’espressione di autorità e potenza erotica.

Rischi e accorgimenti

Il soggetto dominante ha l’obbligo di sincerarsi continuamente dello stato di salute del dominato che non dovrà mai trovarsi da solo. È molto importante capire e intervenire nel minor tempo possibile in caso di pericolo. La pratica del bondage deve essere accettata consensualmente ed espressamente convalidata.

Risulta importante non prolungare per molto tempo la sessione (generalmente al durata media è di un’ora). La parte anteriore del collo non deve subire compressioni o sforzi vari. I nodi e le corde non devono provocare schiacciamenti o lacerazioni di vene, terminazioni nervose e altre parti sensibili e inoltre deve essere garantita la normale circolazione sanguigna.

Psicologia e BDSM

I soggetti che mettono in pratica le tecniche di BDSM non sono ritenuti affetti da parafillie o disturbi sessuali specifici, anzi risulta essere una fantasia erotica su cui molta gente ha fantasticato.

Secondo alcune ricerche, il BDSM è molto utilizzato per ricercare eccitazione e piacere attraverso l’attuazione di sottomissioni e dominazioni. Nel 2013 è stato condotto uno studio che metteva in luce il maggior appagamento dei praticanti del BDSM rispetto a coloro che conducono un tradizionale rapporto sessuale.

Si evidenzia inoltre una maggiore stabilità all’interno della coppia, con uno stato psicologico e fisico più salutare grazie alle dinamiche del rapporto dominante – dominato. Le persone che si dedicano al BDSM vivono l’esperienza in maniera totale, per godere a pieno delle pratiche e trovare uno stato di appagamento sessuale e mentale soddisfacente.

Al termine del “gioco” i partner trovano la “riappacificazione” anche grazie allo stato di soddisfazione raggiunto nell’attuazione dei ruoli di dominazione e sottomissione. Consultando siti come bdsmestremo.com si può entrare in contatto con questa realtà che ormai da tempo si dedica alla ricerca del piacere fisico e mentale attraverso il dolore e la costrizione.